Il Fotoreporter

... Il fotoreporter indipendente, non condivide i rischi con nessuno... Non ha legami protettivi. Fa pensare ad un soldato di ventura. Ha un rapporto passeggero con chi gli compera le fotografie; e di solito gliele comprano a condizione che" dicano qualcosa". Al massimo ha un contratto effimero, il tempo necessario per un reportage. In gergo si dice "Assignement". Non è facile far parlare una fotografia, far sì che dica qualcosa. Bisogna che il gesto, l'espressione, la scena inquadrata nell'obiettivo riassuma una situazione e susciti giuste reazioni: ripulsa, approvazione, pietà, disgusto, ammirazione, perplessità... Invidio i fotoreporter che riassumono in un immagine una guerra, una rivoluzione, una crisi economica, una calamità naturale, un istante di felicità collettiva. In questi casi la fotografia non equivale ad un articolo, è un romanzo... Ma per captare quella immagine è necessario andare nel cuore dell'avvenimento ... Bernardo Valli (Giornalista ed Inviato)



... Amo documentare attraverso la fotografia e la scrittura tutto ciò che mi emoziona. Mi piace raccontare e descrivere, luoghi lontani, usi e costumi differenti, le piccole storie di vita e fatica quotidiana, il contatto con le persone ... Considero questo Blog di Narrazione, l'inizio di una nuova avventura, un viaggio vissuto con consapevolezza, una nuova esperienza da condividere, per approfondire i differenti aspetti della realtà ... Alfredo Felletti (Reporter Free-Lance)



... Every minute j was there j wanted to flee, j did not want to see this... would j cut and run ... or would j deal with the responsibility of being there with my camera ...


















venerdì 6 maggio 2011

Eritrea - Massaua_Madote e l'Arcipelago delle Danlak

Da Massaua noleggiando un Sambuco, l' imbarcazione da pesca tradizionale, una delle poche attività che insieme al turismo, danno sostegno all'economia locale, si può raggiungere in poche ore l' isola protetta di Madote, santuario naturalistico, meglio conosciuta come l' isola  degli uccelli. Una piccola striscia di terra e sabbia dorata, priva di vegetazione, dove si possono osservare interi stormi di uccelli marini volteggiare pigramente su un territorio esclusivo, che diventa rifugio durante le migrazioni stagionali. L'arcipelago delle Danlak, le isole maggiori, brulle, selvagge, incontaminate, si trovano al largo delle coste di Massaua. Chi viene qui, deve adattarsi ad una vita semplice, mangiando il pesce pescato durante il giorno, dormendo di notte in tenda accampato sulla spiaggia. Luoghi di beatitudine che non rimarrano tali in eterno, ambite come sono dagli imprenditori italiani, che hanno in progetto di costruire nuovi Resort e Bungalow per turisti lungo le spiagge dorate, per rilanciare l'economia eritrea. Un businnes colossale, che però attualmente non trova sostegno, all' interno del governo eritreo, un regime monopartitico, che persegue una politica ecologista e ne impedisce la realizzazione.  A.F.

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