Il Fotoreporter

... Il fotoreporter indipendente, non condivide i rischi con nessuno... Non ha legami protettivi. Fa pensare ad un soldato di ventura. Ha un rapporto passeggero con chi gli compera le fotografie; e di solito gliele comprano a condizione che" dicano qualcosa". Al massimo ha un contratto effimero, il tempo necessario per un reportage. In gergo si dice "Assignement". Non è facile far parlare una fotografia, far sì che dica qualcosa. Bisogna che il gesto, l'espressione, la scena inquadrata nell'obiettivo riassuma una situazione e susciti giuste reazioni: ripulsa, approvazione, pietà, disgusto, ammirazione, perplessità... Invidio i fotoreporter che riassumono in un immagine una guerra, una rivoluzione, una crisi economica, una calamità naturale, un istante di felicità collettiva. In questi casi la fotografia non equivale ad un articolo, è un romanzo... Ma per captare quella immagine è necessario andare nel cuore dell'avvenimento ... Bernardo Valli (Giornalista ed Inviato)



... Amo documentare attraverso la fotografia e la scrittura tutto ciò che mi emoziona. Mi piace raccontare e descrivere, luoghi lontani, usi e costumi differenti, le piccole storie di vita e fatica quotidiana, il contatto con le persone ... Considero questo Blog di Narrazione, l'inizio di una nuova avventura, un viaggio vissuto con consapevolezza, una nuova esperienza da condividere, per approfondire i differenti aspetti della realtà ... Alfredo Felletti (Reporter Free-Lance)



... Every minute j was there j wanted to flee, j did not want to see this... would j cut and run ... or would j deal with the responsibility of being there with my camera ...


















giovedì 5 maggio 2011

Eritrea - Massaua Memorie Coloniali

Dopo la battaglia di Adua, dove gli etiopi sconfiggono l'esercito italiano, i confini internazionali di Etiopia ed Eritrea vengono ridisegnati. L'Etiopia rimane uno Stato libero ed indipendente, mentre l'Eritrea, per la prima volta nella sua storia, diventa un territorio separato e colonia italiana. Le ambizioni di conquista ed il sogno di Mussolini di costituire un nuovo impero, l'Africa Orientale Italiana, con l'annessione di Eritrea, Etiopia e Somalia, durò fino alla Dichiarazione di guerra del 1940. Dopo un anno di combattimenti sul fronte del Sudan, le forze armate italiane furono sconfitte dagli inglesi e l'Eritrea divenne protettorato britannico. Gli anni del dopoguerra vedono la ricostruzione ed una relativa stabilità e tranquillità. Nel 1950 un'ambigua e controversa risoluzione ONU restituisce l'Eritrea all'Etiopia. Diventa la quattordicesima provincia etiope, scomparendo dalle carte geografiche. I movimenti indipendentisti iniziano una lunga resistenza armata. Il sogno italiano di fare di Massaua la "Perla del Mar Rosso" è stato cancellato dalla lunga guerra, durata trent'anni, con migliaia di vittime, per la riconquista dell'autonomia dall'Etiopia. Gran parte del centro storico della città, bombardato durante gli anni dell'ultimo conflitto è gravemente danneggiato. Sono ancora visibili interi palazzi devastati, abbattuti o sventrati dalle bombe etiopi nel 1998, come l'ex Palazzo del Governatore, un edificio tardo ottocentesco ridotto a macerie.  A.F.

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