Il Fotoreporter

... Il fotoreporter indipendente, non condivide i rischi con nessuno... Non ha legami protettivi. Fa pensare ad un soldato di ventura. Ha un rapporto passeggero con chi gli compera le fotografie; e di solito gliele comprano a condizione che" dicano qualcosa". Al massimo ha un contratto effimero, il tempo necessario per un reportage. In gergo si dice "Assignement". Non è facile far parlare una fotografia, far sì che dica qualcosa. Bisogna che il gesto, l'espressione, la scena inquadrata nell'obiettivo riassuma una situazione e susciti giuste reazioni: ripulsa, approvazione, pietà, disgusto, ammirazione, perplessità... Invidio i fotoreporter che riassumono in un immagine una guerra, una rivoluzione, una crisi economica, una calamità naturale, un istante di felicità collettiva. In questi casi la fotografia non equivale ad un articolo, è un romanzo... Ma per captare quella immagine è necessario andare nel cuore dell'avvenimento ... Bernardo Valli (Giornalista ed Inviato)



... Amo documentare attraverso la fotografia e la scrittura tutto ciò che mi emoziona. Mi piace raccontare e descrivere, luoghi lontani, usi e costumi differenti, le piccole storie di vita e fatica quotidiana, il contatto con le persone ... Considero questo Blog di Narrazione, l'inizio di una nuova avventura, un viaggio vissuto con consapevolezza, una nuova esperienza da condividere, per approfondire i differenti aspetti della realtà ... Alfredo Felletti (Reporter Free-Lance)



... Every minute j was there j wanted to flee, j did not want to see this... would j cut and run ... or would j deal with the responsibility of being there with my camera ...


















venerdì 27 maggio 2011

Guinea - Conakry_Vita nei Villaggi

Qui al tramonto i vecchi cantastorie tramandano alle nuove generazioni le antiche leggende tribali, mentre le donne si affannano ad attingere l'acqua dall' unico pozzo presente. Durante la stagione delle piogge, i campi allagati nelle zone rurali e le foreste, diventano ricettacolo di zanzare, favorendo l' insorgere della malaria. Ma quello malarico non è l' unico problema in Guinea Conakry. Attraversando il verdissimo altipiano del Fouta Djalon, il più importante massiccio montagnoso dell' Africa Occidentale, dove la savana si alterna ad immense foreste, valli profonde, campi coltivati a riso, nel territorio dei villaggi Peul si vedono piccoli e grandi roghi, appiccati dai contadini per rendere il terreno più fertile, adatto alle nuove colture. La deforestazione è continua ed incessante, per fare spazio a nuovi terreno agricoli. Opprimente è la presenza in certe zone, di multinazionali alla continua ricerca di giacimenti, diamanti in particolare, anche se lo sviluppo del territorio, legato agli interessi occidentali. può portare alla creazione di nuovi posti di lavoro, in aree ad alto tasso di disoccupazione.  A.F.

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